LE FORZE ARMATE ITALIANE     
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                                                         *   STORIA DELL ' ARMA DI CAVALLERIA    *
              
                                              
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                           *   PROFILO STORICO DELL'ARMA DI CAVALLERIA    *

Premessa - Il legame tra l’uomo e il cavallo è più antico della storia dell’uomo che riconobbe in questo elegante animale un modo per potersi muovere velocemente e meglio prevalere sull’ambiente circostante. Infatti sono numerosi i graffiti preistorici a soggetto equestre rinvenuti in diversi siti nel mondo. Il cavallo aveva le fattezze ideali per poter essere montato e guidato una volta domato. Per cui seguì subito il suo impiego in azioni belliche nelle cavallerie e come elementi trainanti dei carri da guerra guidati da lancieri e/o arcieri. Nel medioevo sia i cavalieri che i cavalli venivano protetti da armature.

Le Origini - Si può far risalire le origini dell’attuale Cavalleria dell’Esercito Italiano al 1668 con la costituzione dei Dragoni di Sua Altezza e dei Dragoni di Madama Reale. Durante il regno di Vittorio Amedeo II, tra il 1683 e il 1692, vengono organizzati i seguenti primi 5 Reggimenti di Cavalleria, dei quali tre di dragoni e due di cavalleria pesante : (1683) Dragons Bleus detti Dragoni di Sua Altezza Reale, divenuti Genova Cavalleria (1689) Dragons Verts detti Dragoni del Genevois, sciolti nel 1821 (1690) Dragons Jaunes detti Dragoni del Piemonte, divenuti Nizza Cavalleria (1692) Piemonte Reale, divenuti Piemonte Cavalleria (1692) Savoia Cavalleria

L'ITALIA - Dopo vari mutamenti nel 1798 Re Carlo Emanuele IV è costretto a disciogliere tutti i reggimenti di cavalleria, tranne i Dragoni di Sardegna di stanza sull’isola, per la sopraggiunta occupazione francese. Con la caduta definitiva di Napoleone nel 1814 avvenne la restaurazione con conseguente ricostituzione dei reggimenti di cavalleria che divennero nove nel 1850. Durante il lungo processo di unificazione dell’Italia aumentarono le esigenze di reparti di cavalleria che arrivarono a trenta nella Grande Guerra. Il 30 ottobre 1917 a Pozzuolo del Friuli si distinsero in valore il Reggimento Genova e il Reggimento Novara, appartenenti alla II Brigata di Cavalleria, nel bloccare l’avanzata del nemico verso il Piave. Per questo si è scelto il 30 ottobre per festeggiare l’Arma di Cavalleria. Dopo la vittoria della Grande Guerra vi è una progressiva riduzione del numero dei reggimenti sino a 12, per poi essere inquadrati nelle Divisioni Celeri.                  ( Tutte le immagini sono AV.it )

               Per Decreto del 17 settembre 1933, la Bandiera della Cavalleria riceve la :

        MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE ALL’ARMA DI CAVALLERIA

Motivazione : In quarantuno mesi di guerra diede mirabile esempio di abnegazione e di sacrificio, prodigandosi nei vari campi della cruenta lotta. Rinnovò, a cavallo, i fasti della sua più nobile tradizione; emulò, appiedata, fanti, artiglieri e bombardieri; fornì, per i duri cimenti dell'aria, piloti di rara perizia e singolare eroismo. Maggio 1915 - Novembre1918 .

Nel 1934 l’avvento dei primi Gruppi Carri Veloci, dove mezzi corazzati, cingolati e armati pesantemente prendevano il posto del cavallo. Era la definitiva affermazione dei mezzi blindati che avrebbero giocato un ruolo fondamentale nelle operazioni di terra nella Seconda Guerra Mondiale assieme all’aviazione nei cieli. Dopo la campagna d’Africa, per Decreto del 27 gennaio 1937 la Bandiera della Cavalleria riceve :

CROCE DI CAVALIERE DELL’ ORDINE MILITARE DI SAVOIA AL VALOR MILITARE 

 ALL’ARMA DI CAVALLERIA

Motivazione : In terra d'Africa rinnovava le sue gloriose secolari tradizioni, a cavallo, sui carri veloci, sugli automezzi; ammirevole sempre per audacia e tenacia seppe, ovunque, fedele al suo motto, gettare l'anima oltre ogni ostacolo dando alla Patria il fremito della travolgente vittoria (Guerra Italo - Etiopica 3 ottobre 1935 – 5 maggio1936).

 Nella Seconda Guerra Mondiale operarono sino a 16 Reggimenti di Cavalleria su vari fronti, dei quali quello russo e balcanico dove avvennero dei combattimenti significativi per il valore espresso. Con l’Armistizio del 1943 la Cavalleria venne sciolta. Dal 1946 vengono ricostituiti dei Reggimenti di Cavalleria blindata essendo l’impiego operativo del cavallo accantonato. Dal 1958 vengono ripristinati alcuni reggimenti storici dell’arma.

 

                               Il 23 marzo 1982 viene concessa all’Arma Di Cavalleria la Bandiera Di Guerra

 Nel 1999 avviene una ridefinizione dell’Arma di Cavalleria che doveva comprendere l’Aviazione dell’Esercito e la Fanteria Carrista con le rispettive denominazioni di Cavalleria dell’Aria e Specialità Carristi dell’Arma di Cavalleria. Dal 1999 per effetto della legge n° 276, l'Arma e tutti i suoi reggimenti adottano lo Stendardo in sostituzione della Bandiera di Guerra. La Scuola di Cavalleria custodisce dal 23 marzo 1982 la Bandiera ed in seguito lo Stendardo dell'Arma. Il 3 novembre 2003 la Cavalleria dell’Aria ritorna ad essere Aviazione dell’Esercito come specialità dell’Esercito.

 I Reggimenti di cavalleria hanno partecipato e partecipano a diverse missioni all’estero. Il Patrono della Cavalleria è San Giorgio festeggiato il 23 aprile.    (Sotto quadro esposto al Museo Storico Cavalleria a Pinerolo - foto credit AV.it )

  

     
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